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Percorso geo-religioso di Sant’Elia Profeta

Il percorso geo-religioso di Sant’Elia è stato realizzato molti secoli addietro direttamente dalle scarpe e dai piedi scalzi dei fedeli che, in processione, raggiungevano il cuore degli Alburni per venerare il profeta biblico Elia in una grotta naturale posta a mezza costa. Un sentiero che parte dal cuore del borgo di Postiglione e si insinua tra le piante secolari degli Alburni, tra scalini di pietra e tornanti modellate nella roccia. La prima domenica di Maggio tutto il popolo sale in processione con le statue dei Santi, la banda musicale ed il Clero per rendere omaggio al Profeta Elia in una festa che è religiosa, antropologica e naturalistica. Dal piazzale della Grotta si sale ai piazzali superiori grazie ad un comodo sentiero per ammirare un panorama che va dal Cilento alla Lucania, con lo sguardo su Capri, il Vesuvio, la Costiera Amalfitana. Percorso segnalato è di facile difficoltà e dura in media 45 minuti.
Per ulteriori info www.viviroscigno.it

Percorso del Cantariello verso Campo D’Amore
Una plurisecolare mulattiera utilizzata da pastori, legnaioli e briganti parte da Postiglione e porta fino a Campo d’Amore, pianoro naturale immerso tra i faggi. Deve il suo nome ad una leggenda medievale di cui sono protagonisti due fratelli postiglionesi ed il Diavolo. Quest’ultimo, assunte le sembianze di una bellissima ragazza, fece innamorare alla follia i due pastorelli portandoli al duello: col sangue sgorgato dai loro cuori trafitti si colorarono di rosso intenso le tipiche fragoline di montagna che è possibile trovare in quota. Campo d’amore sì, ma dell’amore perduto.
Percorso segnalato di media difficoltà, durata media: 3 ore.
Per ulteriori info www.viviroscigno.it
Grotta di San Michele
Ricavata da una serie di grandi antri naturali collegati tra loro, questa chiesa rupestre è uno dei monumenti più peculiari del territorio, nascosta tra le imponenti scogliere carsiche dei Monti Alburni. La leggenda narra che la grotta fu scoperta seguendo il volo di un falco che si addentrò nelle fessure della roccia. Nell’XI° secolo si insediò una comunità di Benedettini, trasformandola in un luogo di culto cristiano e la grotta divenne un santuario consacrato a San Michele Arcangelo, protettore delle grotte. Ancora oggi è possibile ammirarne gli affreschi trecenteschi. Essa rappresenta, insieme alla chiesa madre di Sant’Angelo a Fasanella, uno dei principali simboli della religiosità cristiana dei Monti Alburni.
Per ulteriori info www.prolocosantangeloafasanella.it
L’Antece
L’Antece è una scultura raffigurante un misterioso guerriero a grandezza naturale, risalente al VI° secolo a.C. Un’enorme curiosità aleggia intorno a questa sagoma, che viene identificata come una divinità pagana venerata negli Alburni al tempo dei Lucani. Essa sorge su una collina panoramica, un tempo meta di antichi pellegrinaggi e di sacrifici animali. La scultura è situata a 4 km da Sant’Angelo a Fasanella ed è raggiungibile tramite un sentiero di trekking. Insieme alla Grotta di San Michele Arcangelo, è stata insignita del riconoscimento di sito UNESCO.
Per ulteriori info www.prolocosantangeloafasanella.it
Roscigno Vecchia
Roscigno è un autentico viaggio nel tempo, soprannominato la “Pompei del ‘900”. Si tratta di un nucleo rurale abbandonato, simbolo di un’Italia contadina ormai dimenticata. A partire dal 1902, infatti, tutti i suoi abitanti furono obbligati a spostarsi in una zona nuova a causa delle numerose frane ed alluvioni che hanno da sempre devastato il paese. La sua architettura è intatta ed è caratterizzata da case basse con portali in pietra, con vicoli che conducono ad una piazza principale, quella della chiesa madre. In Roscigno vecchia attualmente risiede un solo abitante, Giuseppe, il quale trascorre le giornate per le vie deserte del paese dove, talvolta, fa da Cicerone ai turisti che giungono nel paese.
Per ulteriori info www.viviroscigno.it
Gole del Calore
Risalendo il fiume Calore si giunge a Felitto per godere di uno dei paesaggi più suggestivi del Parco: le “Gole del Calore”. Nel corso dei secoli il fiume si è fatto strada tra le rocce dando vita a dei veri e propri canyon, che possono essere visitati in parte in canoa oppure attraverso i sentieri di trekking che li fiancheggiano. Le alte pareti rocciose a strapiombo sul fiume, la persistente umidità e la scarsa luce del sole hanno determinato particolari condizioni climatiche che hanno reso possibile lo sviluppo e la sopravvivenza di particolarissime associazioni vegetali tra equiseti e felci appartenenti a specie rarissime ed in alcuni casi autoctone.
Per ulteriori info www.goledelcalore.it
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Alburni
Castelcivita rappresenta una delle porte d’ingresso per il suo parco nazionale, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il parco è una vasta riserva naturale, ampia e molto eterogenea, caratterizzata da diverse catene montuose e da un’area costiera di straordinaria bellezza. Mitologia e cultura segnano la storia di questi luoghi, dai racconti dell’Eneide alle colonie greche di Elea e Paestum. I suoi tratti distintivi sono rappresentati dall’autenticità di luoghi rimasti isolati per secoli e dalla longevità dei suoi abitanti, i quali grazie ad uno stile di vita salubre ed un’alimentazione genuina fanno di questa terra la culla della Dieta Mediterranea.
Per ulteriori info www.cilentoediano.it
Scavi archeologici si Paestum
E’ una delle aree archeologiche più affascinanti del d’Italia, con i suoi templi in ottimo stato di conservazione. Paestum fu fondata dai Greci intorno al VII sec. a.C. con il nome di Poseidonia. Le sue antiche mura di travertino cingono quello che resta di una civiltà straordinaria. Rinforzate dai romani, formano un anello di 5 km spesse circa 5 metri. I simboli di questa meravigliosa area archeologica sono i suoi tre templi: Tempio di Cerere -Athena (VI sec. a.C.), Tempio di Poseidon-Nettuno (V sec. a.C), Tempio di Hera (VI sec. a.C.). La visita dell’area archeologica comprende anche l’accesso al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, dove è possibile apprezzare un’importante collezione di antichi oggetti greci ritrovati in tutta l’Italia meridionale. Di straordinario interesse sono le lastre tombali dipinte, tra cui la più celebre è la Tomba del Tuffatore.
Per ulteriori info www.museopaestum.beniculturali.it